Quante volte, nella storia passata, la dittatura è stata affiancata alla guerra? Una delle più grandi dimostrazioni di questo “concetto” è la Seconda guerra Mondiale, scoppiata all’incirca 72 anni fa. Ma qui il tempo non c’entra, perché cose di questo genere non potranno mai far parte del passato. Parlando in generale, la “guerra” è da moltissimo tempo una macchia sull’umanità. Un difetto. E noi ogni giorno, anno, secolo, siamo sempre pronti a tirarla fuori da un cilindro. Alcune volte per cause non conosciute, altre per motivi un po’ più chiari. E’ il caso di quello che sta accadendo in questi giorni (anzi, mesi) in Libia. Certo, questa guerra in Libia non ha niente a che fare con quella del ’40-’45, ma anch’essa sta causando moltissimi danni ed ha costretto diversi paesi a stare in guardia. In Italia ha già causato problemi con le grandissime immigrazioni di uomini, donne e bambini che vengono qui per trovare riparo; però, come molte volte, abbiamo, noi italiani, opinioni diverse: c’è chi dice che, infatti, queste immigrazioni causeranno non pochi problemi nel nostro Paese. Troppo affollamento nei centri di prima accoglienza, e forse, pensando in modo molto negativo, qualcuno che sostenga Gheddafi che potrebbe compiere azioni pericolose. Ma chi è questo Gheddafi? E’ il dittatore. La guerra vede la sua nascita nel tentativo dei ribelli di ottenere la democrazia, cosa che si è dimostrata pericolosissima. 10.000 morti nei primi giorni di guerriglia, e tanti altri dopo. Il Rais (Gheddafi) avrebbe comandato ai suoi soldati di aprire il fuoco sulla folla. Questi e altri fatti hanno convinto Paesi come la Francia, l’Inghilterra e gli Stati Uniti ad intervenire. Proprio questi tre Stati si sono ritrovati per provare ad espellere la Libia dal consiglio dell’ONU sui diritti umani, nello stesso incontro in cui gli USA hanno fatto capire che non si fermerebbero davanti all’opzione militare, proprio sotto l’ONU. Come gli States, anche in Italia qualcosa è accaduto: si alzano in volo Tornado dalle basi militari e si preparano navi. Per ora, però (o per fortuna) di ufficiale c’è solamente la “NO Fly Zone” imposta dall’ONU, ovvero il divieto di volo per aerei commerciali e passeggieri da e per la Libia. Ma, si sa, ad ogni azione corrisponde una conseguenza: Gheddafi infatti, dopo la decisione della NATO, ha inviato diversi aerei per colpire nuovamente gli insorti. Recentemente Gheddafi ha bloccato i ribelli in diversi punti del paese. Ora le Nazioni Unite continuano a lavorare per cercare di trovare un rimedio a questi scontri che tanto stanno danneggiando moltissime famiglie ed un intero Paese.
Nessun commento:
Posta un commento